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I treni persi del Libano

Il racconto ferroviario più noto della letteratura ha inizio una mattina d’inverno ad Aleppo. Dal marciapiede di una stazione della Siria settentrionale prende il via “Assassinio sull’Orient-Express”. In compagnia del secondo marito, l’archeologo Max Mallowan, Agatha Christie scoprì il fascino del Medio Oriente osservandolo dai treni che attraversarono la regione per buona parte del Novecento. Convogli leggendari il cui pomposo esotismo traspariva da nomi come Taurus-Express (il collegamento tra Baghdad e Istanbul scenario del primo capitolo del romanzo della Christie) o il celeberrimo Orient-Express, passando per la linea dell’Hijaz tra Damasco e Medina. La maggior parte di queste carovane su ferrovia non ha resistito alla prova del tempo, al modo di viaggiare moderno refrattario alla lentezza, o ancora più tristemente ai conflitti che hanno sfregiato il Levante.

Nel piccolo Libano le guerre e l’urbanizzazione selvaggia hanno fatto sì che a sopravvivere siano solo binari morti affioranti talvolta tra i banani, stazioni fatiscenti, locomotive rugginose in depositi invasi da erbacce. Risale al 1895 il primo viaggio del treno a vapore che partiva da Beirut e attraversava la valle della Bekaa per poi raggiungere Damasco, quando Libano e Siria erano ancora di là da venire, entrambi parte dell’agonizzante Impero ottomano. Qualche decennio più tardi venne inaugurata la linea diretta a sud, verso Haifa, nell’attuale Stato di Israele. Al massimo del suo splendore la rete ferroviaria del Paese dei cedri raggiunse i 408 km di estensione, sopravvivendo a due conflitti mondiali ma soccombendo alla guerra civile trascinatasi dal 1975 al 1990. Gradualmente abbandonato, il trasporto ferroviario libanese chiuse definitivamente negli anni Novanta. Nel 1997 venne interrotto l’ultimo servizio ferroviario regolare, il convoglio merci che trasportava cemento da Chekka alla capitale Beirut. Oggi le stazioni residue e il materiale rotabile dismesso giacciono in stato di abbandono più o meno totale. In questa serie fotografica ho provato a ripercorrere il tracciato della ferrovia da Beirut a Riyaq, nella valle della Bekaa. Là dove fischiavano locomotive a vapore dirette verso la Siria regnano ora la gramigna e l’incuria, sempre più diffuse in quella che un tempo fu la Svizzera del Medio Oriente.

Foto © Alessandro Balduzzi

Foto © Alessandro Balduzzi

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